Pensavo che come ogni giorno prima di una partenza non sarei riuscito a dormire invece è stata una notte splendida, con un risveglio ottimo.
Il mio amico Fabio si è reso disponibile per accompagnarmi in aeroporto (una tortura che tocca a rotazione a tanti conoscenti e amici e vi ringrazio!) con largo anticipo. Fuoriprogramma: la manifestazione dei lavoratori dell’Alcoa che hanno occupato la rotonda prima dell’aerostazione. Una fila di un km e oltre di auto. Nessuna protesta, capisco bene il loro problema, l’ho visto e sentito.
Zaino in spalla, saluto Fabio e mi avvio a piedi in aeroporto. D’altronde sarà quello che dovrò fare i prossimi giorni.
Ammazzo il tempo guardando il programma dei miei itinerari, poi incrocio un ragazzino delle giovanili del Cagliari e il mio ex presidente Massimo anche lui in partenza sul mio stesso volo. Si parla, indovinate un po’, di calcio a 5 nell’imminenza di una stagione che, per la prima volta dopo 6 anni non mi vedrà con una squadra (ma il futuro non si conosce nello sport).
Dopo tanti timori passo senza problemi il controllo bagagli e dimensioni: il mio zaino è ok e ho un unico rammarico, l’essermi portato solo un paio di scarpe, le mie amate trainer. Per il resto regola del 3: 3 t-shirt, 3 pantaloncini, 3 slip, oltre a tutto il resto, medicinali, sapone e altri oggetti pratici come le mollette per stendere la roba, un cordoncino, creme, luce da minatore, caricatori. Un solo cellulare (strano ma vero) e un notes per gli appunti.
Ieri ultima seduta di palestra per fingere di essere in forma, anche se avranno importanza i miei piedi, oltre che la mia mente e il cuore. Come un trio dovranno suonare magicamente assieme.
Ora mi trovo a Bergamo prima di prendere l’aereo per Santiago de Compostela. Stasera – sembra strano – atterro all’arrivo del Cammino, domattina (dopo aver preso due bus all’alba) saró a Sarria dove, dopo aver preso la Credencial, un documento che certifica il tuo pellegrinaggio, comincerà il Cammino vero e proprio con prima destinazione Portomarin. Cento e più chilometri in totale, divisi in tappe da circa 20: un cammino per gli esperti breve (il minimo per aver la Compostela), per me già tanto.
Ma io sono un piccolo viaggiatore che prova a far sempre di più. E voglio mettermi alla prova, fuggendo dalla solita vacanzina comoda e scontata. Un viaggio personale, spirituale, un pellegrinaggio, una prova di fondo e metteteci quel che sentite e volete che sia umana, sportiva, turistica e spirituale. Voler scoprire i posti diversi dalle solite strade, conoscere persone che non incontrerei mai, mettermi alla prova un po’. “Ma chi te lo fa fare?” mi direbbe l’utente medio di Facebook?
Sono pronto per ogni evenienza, sperando che non manchino le sorprese e i passaggi imprevisti: o almeno penso di esserlo!
Cercherò di condividere questi momenti anche con voi, usare il social per questo, con buona pace di chi storce il naso.
È bellissimo viverlo, è bellissimo raccontarlo e la felicità è anche correre a riempire una pagina bianca con le proprie sensazioni.