Un amico mi chiede un pezzo su Cagliari per una importante testata. Tempi ridottissimi, bisogna farlo prima possibile.
Ritaglio un po’ di tempo.
Dopo una giornata di lavoro è dura mettersi a scrivere ma ci provo, nonostante tutto.
Tic tic tac fa la tastiera del Mac, il silenzio attorno della notte trentina mi avvolge.
Provo a ripensare alla mia città, all’amore della lontananza. Poetto, la Marina, Villanova.
Provo a riaccendere gli occhi di quel bambino che la vedeva troppo grande e incontrollabile, senza preconcetti e pregiudizi. Forse è una città che non esiste più, ma mi emoziono ancora a pensarla così, a lavorare solo di pensiero..
Tic tic tic è sempre la tastiera. Riempio il foglio word. Come per magia arrivano i pensieri e diventano frasi, parole e suggestioni. Le mani vanno da sole, accarezzano i tasti neri.