Valigia sempre più leggera, roba incastrata alla perfezione, panino pomodoro olio e sale, acqua e frutta e immancabili mandorle. Tecnologie varie ricaricate e ipod con playlist ad hoc. Ogni volta si ricomincia, Barcellona forse 17a volta o giù di lì, perfezionando le strategie per ridurre lo stress e il peso.
Regalo un sorriso al mio vicino che buffamente si toglie il giubbotto facendo un po’ di casino: faccio capire che non ci sono problemi, capisco bene il poco spazio, siamo in relax, non si preoccupi. Nulla potrebbe scalfire la mia sensazione di tranquillità in questo momento preciso.
Ogni volta la stessa emozione, anche se conosco a memoria rituali e segreti. Perché per amare la tua città devi sempre lasciarla e poi tornare e poi ripartire ancora perché la noia potrebbe ucciderti. Allora si trasforma in quel senso di inquietudine e mal d’anima che si risolve cambiando latitudine. E le parole come per incanto, non appena ti siedi in un questo boeing gialloblu, cominciano a venire.