Hej o hejdå (ciao o arrivederci) Svezia, un nuovo posto scoperto quasi per caso nei miei viaggi.
Pensare che tutto è nato nel giro di pochi giorni: lunedì facevo i biglietti, giovedì sorvolavo l’Europa. Ed ora quasi mi manchi. Sei una donna sconosciuta e incontrata per caso riuscita a conquistarmi con poco, come la Spagna, come ogni altro luogo che vedo.
Mi innamoro sempre un po’ del mondo.
Ciao alla tua immancabile pioggerella, ai cieli nuvolosi, all’aria fresca, ai prezzi esorbitanti, alla tua ospitalità, alle tue donne altissime che neanche ti cagano (forse perché proprio non ti vedono), ai tuoi occhi azzurri, ai capelli biondi, al mio accogliente b&b, a Monique, Catherine e chiunque mi abbia regalato un sorriso, alle colazioni, ai caffè da un litro, ai tuoi pos anche per pagare 2 euro, alle lagune e ai battelli, alla incredibile storia del Vasa, agli Abba e agli Europe, alla perfezione, ai fiori che spuntano ovunque, alla tua leggerissima cucina, alla tua birra e alla tua lingua incomprensibile.
Un altro foglio di Ryanair si strappa e mi metto in fila. Thank you, dice l’addetto. Due passi avanti. Guardo le tasche. Mi restano bigliettini di ricevute e in mano due monete, 15 corone, con mazzo di ricordi e sensazioni.
Ciao o arrivederci, se Dio vorrà e se la vita mi porterà ancora qui.
Mi imbarco, ma tranquilla, non corro. Stammi bene.