In questi giorni non sono mancate sulla stampa e sui social le notizie relative a sfregi all’ambiente della nostra Isola
Per anni si sono visti i turisti sempre come barbari e conquistatori. Ecco i milanesi con i Suv, ecco i tedeschi sporcaccioni. Un luogo comune che si è portato avanti fino ad oggi ed è diventato litania: gli “stranieri” violano la verginità della Sardegna.
Ho un buon numero di viaggi sulle spalle, nel continente europeo. Le violenze alla natura e all’ambiente viste in Sardegna hanno pochi eguali. Forse sarò (me lo dicono tanti) esterofilo o criticone con “casa mia”, ma vorrei suggerire qualcosa all’esercito dell’orgoglio sardo birretta e maialetto, quelli del “sardo è bello malgrado tutto”: domandatevi chi brucia le foreste, chi sporca le spiagge, chi mette i suv in spiaggia e nei gradini delle chiese, chi abbandona i frigoriferi ai bordi della 131, chi costruisce abusivamente i propri grezzi per fare quelle orrende case che ci sono in giro. Potrei proseguire con tutte le brutture che ci sono in giro, figlie della nostra “regione”. Non saranno tutti così i nostri conterranei ma questi barbari appartengono tutti alla nostra regione.
Forse si finirà con questo stupido orgoglio, che non è nemmeno orgoglio, ma un semplice giustificazionismo di maniera. L’orgoglio è altro e parte dalla considerazioni dei propri limiti e dei propri errori e per una nuova educazione isolana.
La nostra è una bellissima terra ma incompresa da parte di chi ci abita.
Chi abita in un paradiso non ha nessun diritto di farne quel che vuole e di sentirsi giustificato perché ci abita.