I terrificanti fatti di questi giorni con il nostro territorio violentato dai piromani non sono episodi isolati.Un altro pezzo di Sardegna è stato incenerito, ma in fondo quest’Isola pare sempre più una terra bruciata.
Se volti lo sguardo capisci che gli incendi sono solo una delle tante violenze che il proprio popolo fa alla sua isola, pronto poi a dire “che è sempre colpa altrui”. Così come è colpa altrui votare partiti che hanno appoggiato l’acquisto degli F35, i tagli ai canadair e l’utilizzo di forestali (pieno rispetto per chi fa il proprio dovere, sia chiaro) come serbatoio elettorale. Tutti questi partiti, centrosinistra e centrodestra, raccolgono più della maggioranza dei voti sardi. Chi sarà il colpevole?
Ma i sardi vogliono essere popolo, patria, nazione. Lo ripetono continuamente. Basta una birra Ichnusa e una foto con sfondo mare. Questo è il popolo che ama la sua terra?
Un popolo che dovrebbe imparare la parola AMORE.
Mi trovo ora al Poetto, continue scene di ignoranza collettiva. Bagni su zone vietate, famiglie che incuranti dei divieti superano recinzioni e transenne, si sdraiano sulla passeggiata di Marina Piccola, maleducati di ogni sorta, urla e scortesie. Il mare mette a nudo le persone. L’estate i più beceri comportamenti.
“Succede ovunque” ti rispondono sempre .
Vai via dalla spiaggia. In auto prendi minacce per un sorpasso sbagliato. In giro basta uno sguardo e rischi botte. Beni pubblici distrutti. Camerieri che ti trattano male. Teppisti che picchiano turisti. Invidie per ogni persona che fa qualcosa (povera Michela Murgia, mai l’avesse fatto di candidarsi…). Rifiuti in ogni angolo.
Altro che i 45 motivi di Severgnini…
Io guardo la realtà. Guardo altrettanti motivi per cui bisognerebbe vergognarsi e fare uno scatto d’orgoglio: ma non ci sono gli stimoli giusti. L’informazione si sta riducendo alla ricerca della notizia curiosa, la cultura è roba d’elite. La cultura collettiva è un mix devastante di “si è fatto così”, morale cattolica, ignoranza, tradizioni che vengono confuse con semplici stupide abitudini, politicanti in giacca e cravatta e pezzi di maialetto ancora tra i denti. Mettici dentro la poltiglia di chiacchiere, crastuli, telenovelas e notiziole da vicinato che l’informazione e le tv accese somministrano ai soggiorni sardi, e capite bene che il danno è stato fatto.
Non aspettiamo nulla dall’alto perché la politica regionale ha dimostrato di non essere all’altezza nemmeno di gestire un condominio, figuriamoci una regione così difficile.
Cerchiamolo noi nei nostri gesti e comportamenti. Uniamo le energie positive. Guardiamo oltre, andiamo avanti, nonostante si veda solo terra bruciata.