Un rituale antico, primordiale, osteggiato dalle leggi.
Ma perché per ballare ci vuole un’autorizzazione? Me lo sono chiesto tante volte.
Non ho mai trovato una risposta razionare se non, autonomamente, pensare, che il ballo possa essere ritenuto un rischio, un pericolo, un’attività che può causare danni a luoghi e persone. Eppure, non mi pare che il ballo abbia questa funzione o questo fine.
È uno strumento di socializzazione, di emozione, di liberazione, un vero atto di libertà. Non costa nulla e non fa male a nessuno. Anzi… permette molto spesso di liberarsi di inibizioni, vivere una serata diversa, uscire dalle difficoltà quotidiane.
Nessuno difende locali inagibili o con grossi rischi per l’incolumità. Nessuno difende chi trasgredisce impunemente o crea disturbo al vicinato, ma perché, mi domando, questo terrorismo attorno al ballo? Perché se un locale rispetta tutte le normative, lavora con ordine, che differenza esiste se al suo interno ci sono cento persone ferme o cento persone che invece ballano ?
In questi anni sono proliferati autonomamente locali dove si è ballato senza autorizzazione. Lo sanno tutti. Pubblicizzano tranquillamente le serate. Altri sono stati stangati. La gente si muoveva. Decideva di ballare quando sentiva musica. È possibile proibire che la gente balli? Dire a tutti: fermatevi, immobilizzatevi, non muovetevi? È possibile trattare il ballo come reato? È possibile vietare un rito così antico e bello?
Mi sono fatto anche un’altra domanda, da cagliaritano: perché bisogna avere un’autorizzazione per il ballo in spiaggia? Quali rischi ci sono nel ballare sulla sabbia? Ci vogliono le uscite di sicurezza o che altro?
Spesso non capisco, e chiedo aiuto al pubblico. Non ne comprendo la ratio.
Lancio una proposta: si controllino l’agibilità, il rispetto delle norme di sicurezza, di tutte le prescrizioni, gli orari e i volumi, si stanghino quelli che non rispettano le regole, ma si liberi la possibilità di un locale di far ballare. Non ci sia più questo terrore che qualcuno si muova.
Si lasci libera la gente di divertirsi. Si darebbe la possibilità alle forze dell’ordine di occuparsi di reati più importanti contro la collettività e si eviterebbe di colpire tanti imprenditori della notte (che non sono tutti dei criminali).
Non costa davvero nulla, soprattutto in tempi di crisi come questi.