Ed ecco di nuovo la neve a caratterizzare la mia ultima mattina a Cracovia.
Tanta e silenziosa. Le strade si riempiono, il paesaggio cambia di nuovo.
Esco presto, la neve ora è fitta. Colazione con cappuccino medium e muffin cioccolato in un bar vicino con vista strada. Torno in hostell, ricarico il cellulare. Mangio un mandarino della spesa di ieri, riordino le mie cose, mi rilavo i denti e poi controllo il percorso alla fermata del bus per l’aeroporto di Balice.
Sono le 11, prendo un tram ma poi sbaglio fermata dove scendere. Riattraverso e ritrovo la piazza giusta: il bus per l’aeroporto, 292, è appena passato. La differenza tra interno ed esterno è micidiale.
Riesco nella grande impresa di bagnarmi i piedi nell’ultima ora trascorsa a Cracovia prima di partire, ma sono un fesso io che non ho rinunciato alle mie inseparabili trainer, compagne di mille viaggi.
Finalmente il 292. Si sale e dopo aver fatto il biglietto mi dirigo in aeroporto con gli ultimi scorci di Cracovia. Arrivo e subito c’è una piccola festa nella zona arrivi organizzata da Ryan Air.
Tanti figurano vestiti in maniera curiosa che ballano e partecipano a giochi. Capisco poco o niente ma è divertente: gente con look strani, dall’antico romano al vacanziere hawaiano e tanto altro. Musica e si ride, e tutto viene riprodotto in un megaschermo. Retk a guardare poi mi avvio al check in: suona il Bip e mi tocca una perquisizione di una poliziotta polacca. Poi al controllo documenti l’agente si sofferma sulla mia carta d’identità, quasi fosse falsa. È’ nuova, induce in errore. O forse è per la mia faccia da pirla…
Ora sto qui, di fronte al Gate 2 per Birmingham, dopo aver mangiato un’insalata veloce, mettendo da parte con attenzione i peperoni, concentrandomi su lattuga, mozzarella e pomodori. Il condimento era uno strano aceto, ho evitato. Spendo così gli ultimi zloti polacchi che sono bastati perfettamente: 50€ per tre giorni!
Ora tocca risolvere il problema dei piedi bagnati: al controllo avevo preso quelle protezioni in plastica per chi deve passare senza scarpe. Idea geniale!
In viaggio, se ci pensate, ogni cosa assume un valore. Una busta, una forchetta, una bottiglia, uno scontrino o il foglio del biglietto. Può essere riusato e riciclato. La busta ti serve per coprire la roba quando piove oppure come ora che avevo i piedi zuppi e mi sono cambiato le calze, è diventata una protezione per evitare che le stesse prendessero contatto con la scarpa. Una bottiglia può essere riusata per l’acqua, la carta diventare utile per i pensieri sparsi. Basta un po’ di ingegno e spesso trovare queste piccole soluzioni rappresenta un segno dell’esistenza nonostante le comodità.
Cara Polonia, non me ne frega se mi lasci con una bufera di neve e con il gelo ai piedi. Questo era solo un primo assaggio dell’est.
Ci rivedremo, ne son certo.