A cosa stai pensando? chiede facebook.
Beh, stamattina ho molti pensieri, un mix di rabbia e amarezza, ma anche tanta voglia di ricominciare.
Penso agli amici che mi scrivono e mi dicono che hanno pochi soldi.
A quelli che sussurrano di essere depressi.
Ricevo molti messaggi ogni giorno e provo ad aiutare chi posso.
Penso ai giovani rinchiusi in casa.
Penso a mia madre, ai miei parenti e ai mille anziani tumulati nelle proprie abitazioni (e forse fino a dicembre).
Penso a quei medici e infermieri morti e a quelli che vanno a lavorare in luoghi non sanificati. Non sono eroi, ma vittime.
Penso a quei sindaci e amministratori che stanno vicini alla gente senza fare le star.
Penso agli imprenditori, un po’ come me, che stanno ragionando su cosa fare per salvare il salvabile.
Penso ai mille artisti musicisti, dj, pr, organizzatori, gestori di locali, operatori, collaboratori, persone che lavorano nel mondo dell’intrattenimento e che non sanno quando e come ripartiranno.
Penso a quei lavoratori costretti in condizioni gravi a non poter rinunciare al lavoro.
Penso ai colleghi giornalisti onesti, che non truccano e raccontano la verità.
Penso alle forze dell’ordine che tengono dritta la barra della ragione e dell’umanità quando devono fare il loro dovere.
Penso agli amici di Bergamo, Brescia e a tutti quelli che hanno avuto un lutto e sono più colpiti.
Penso alla Spagna, patria che mi è sempre stata vicina da mille viaggi e ricordi.
Penso a tutti quelli che perderanno qualcosa, forse tutto. Non solo gli affetti, ma i sogni, i progetti di vita, il futuro.
Penso a quelli che dovranno ricominciare dall’inizio.
Non penso a chi ha il culo parato e non perderà nulla da tutto questo. E continua a pontificare.
Non penso a quelli che danno per oro colato qualsiasi cosa che vedono e leggono.
Non penso a quelli che raccomandando di “stare a casa” con stipendi da favola e appartamenti di lusso.
No, mi spiace. I miei pensieri sono altri.