Alle 23 tutto lascia spazio al rumore del torrente Oglio che impetuoso scende a valle. Si sentono solo i miei passi mentre infreddolito torno alla mia pensione da venti euro a notte.
Pago il conto della trattoria, forse troppo, mi offrono un’altra grappa barricata per finire ancora più ebbro del solito, e poi concludo la serata tra un freddo fuori stagione e le vetrine stanche dei negozi che promuovono hogan e abbigliamenti da montagna poco interessanti., che attendono un’altra estate di turisti o forse un altro inverno, mica un viaggiatore random come me che non acquisterebbe mai queste cose.
Certo, pensare che al risveglio di oggi ero davanti al Lago d’Iseo mentre osservavo il blu, il verde e l’arancione di un nuovo giorno e ora mi trovo sul Tonale tra vette innevate e ghiacciai perenni stimola qualsiasi pensiero possibile. Il lavoro e la mia vita mi portano a un perenne peregrinare tra folle e solitudini, amici e sconosciuti, arrivi e partenze, valigie fatte e disfatte. Un mix continuo di esperienze di cui non farei a meno per nulla al mondo e che restano difficili da spiegare.
Quando non ho impegni adoro allontanarmi e prendermi due giorni di puro relax connesso. Lo chiamo così. Sono per i cazzi miei ma resto connesso.
Ricomprarmi lo zaino, per quanto la mia schiena non sia ottima, è stata una grande idea. Trentanove euro, Decatlon, e niente più trolley. E poi c’è questo organizzare last minute che sta diventando una prassi del weekend. Penso che sia un modo per restare ancora in vita e non perdersi nella banale quotidianità delle cose scontate che mi ucciderebbe.
Forse viaggiare, far musica e scrivere e fondamentalmente sbattersene rappresenta il nostro modo per allungare la vita e non invecchiare mai. Chi lo sa. Nel dubbio, mi metto a osservare le poche stelle che stanotte affollano quello spazio scuro sopra la mia testa, sicuro che almeno una rappresenta il punto d’arrivo dei miei sogni. Io ne ho ancora, tanti, troppi. Non ho smesso, non mi son ritirato, non mi son imborghesito. Resto un militante dei sogni, un rivoluzionario della mia anima.