Orario continuato, San Sebastian ore 5,30: sveglia. Si riparte prima che il sole arrivi, The one di Elton John come sottofondo, fermandosi ancora sul lungomare ad ascoltare per l’ultima volta di questo viaggio l’oceano, in questo freddo micidiale che taglia il cuore e le luci della disco diventano quelle dei semafori. Speranza o illusione…la parola è sempre quella: ritornerò! Il tempo non aspetta. Freddo boia, aspetto per un’ora l’arrivo del pullman. Entro e il caldo mi abbraccia. In mezz’ora siamo all’aeroporto, un piccolo scalo. Ricarico la batteria. Quando nelle stazioni o nei posti più impensabili trovi un bagno pubblico gratuito o una presa o una connessione libera la prima cosa che dici è: qualcuno ha pensato anche a te.
Barcellona, qualche ora. Mi godo un bel mattino di sabato. Placa de Catalunya. Poi via, a prendere il bus per Girona. Arrivo 10 minuti prima. Corsa, biglietto e si sale. Girona, solito posto. Pranzo con panino al prosciutto e muffin: ma che c’entrano. Poi verso il gate. Ecco i miei conterranei: alcuni silenziosi come me, altri le solite macchiette. Pericolosi siparietti dei cagliaritani in trasferta al gate dell’aeroporto. Parlano in contemporanea in 8, raccontano le loro vacanze e stravolgono frasi e parole. A distanza di 50 metri si sentono solo loro. Siamo inimitabili.
Aspetto il volo pensando che il viaggio come sempre insegni tante cose. Tra le altre, che non azzecco mai un libro, che non si può lavorare con l’ipad, che i guanti vanno sempre portati, che la lingua la impari dove si parla e che le idee e le riflessioni che nascono sono sempre uniche.
Si torna più motivati che mai, un po’ stanchi ma con mille progetti da condividere con tanti di voi.
Il volo. Dormo un po’. Un’ora e dieci. Si atterra in anticipo. Non ci sono più i ritardi di una volta, oramai arrivi mezz’ora prima con Ryan air. Però imbattibile il primo venticello come scendi dall’aereo… Solo a Chiagliari
Casa. Vorrei riposare prima della serata, ma i vicini mi svegliano. Nulla da fare. Va in palla Whatsapp. Un paese arrabbiato perché non funziona whatsapp. A volte davvero ti chiedi in che mondo vivi. Allora mi vengono in mente chat antidiluviane, la prima in assoluta era c6, minimale, roba da inizio secolo, ma poi arrivò msn con gli odiosi trilli (quante persone avete fanculizzato) e la possibilità di iniziare ad avere le ansie da “sta scrivendo” e “si è connesso”. Badoo è stato il social-chat più truzzo, una sorta di mercato del pesce antesignano di facebook, anticipò le prime foto porcheria e i primi gaggi e bimbiminkia internauti, senza dimenticare la funzione antiboccomero che ti segnalava chi aveva visitato il tuo album di foto. Ma la domanda vera è: quanto ci siamo rincoglioniti oggi con la tecnologia?
Cena, un altro riposo e mi preparo al dj set del Peek-a-boo. Sono pronto. Arrivo e monto. La solita serata composta e ricomposta come viene. Rap e poi tanta house. Si finisce cantando. Nemmeno un filo di sonno, possibile? Via di casa. Dopo 48 ore sveglio, un doppio volo aereo, piu di duemila di km e un djset, posso davvero andare a letto. Sardegna, felice di essere di nuovo da te.
Mattina: ore 9,30. Figurarsi se il mio sonno va oltre. Certo, passare dal rumore dell’oceano ai vicini che fan casino e alle auto reggaeton è un salto non indifferente… La domenica scorre leggera. Non forzo i miei tempi: pranzo fuori, dormicchio e riordino la mia vita.
Domenica sera, quando il giorno sta per finire, emblema della malinconia esistenziale. Dopo aver ben riposato dalla non-stop voli/rientrodallaspagna/djset ricomincio a riprendere forma e ritmi conscio che domani sarà almeno un po’ meno tremendo. Mi riscaldo come un giocatore prima di una finale: apro la todolist e provo a fare, piano, quel che posso. Riordino le cose del viaggio, stando attendo alle posizioni di cartine, guide e ricevute, preparo la borsa della palestra, accendo il computer. Pago le prime bollette in scadenza, rispondo ad alcune mail, guardo le chiamate e gli sms senza risposta. Poi esco.
La gente come me di domenica sera può trovare un approdo o in qualche stanco caffè dove chiacchierare del nulla in compagnia di altri fantasmi oppure in una libreria. Eccola, bianco e rossa, via Roma: parcheggio e scendo, mi avvicino all’ingresso automatico mentre un buffo e signore vestito di rosa, occhi tristi, calamita l’attenzione di una coppia gigioneggiando con dei palloncini.
Entro e cerco… qualcosa, un libro o un’ispirazione. In realtà il motivo era altro. Uno di quei motivi stupidi: volevo un’agenda moleskine più grande, formato quaderno, rispetto a quella che ho. Strano ma le agende non ci sono più: le trovi da ottobre ma a febbraio sono già finite. Il tempo passato tra i libri si perde. Dimentico quasi che dopo ho un appuntamento.
Sconsolato, compro due libri, uno motivazionale (classico, dei miei) e uno di Terzani. Cassa, tessera fedeltà scaduta, pago prezzo pieno e vado via affrontando le anime erranti di via Roma lato portici sedute su caffè d’altri tempi.
PROGRAMMIXI SETTIMANA (se lo volete sapere)
Martedì incontro gli studenti del Besta
Venerdì djset al Charlie (La Vie) BeCreative
Sabato dj set prima al Jko poi al Peek-a-boo
Domenica in piazza al Carnevale sarrabese (Villaputzu)
Final eight, giochi studenteschi e i mondiali studenteschi si avvicinano…e a giugno Olimpika!!!