Discoteca Lido, Boomer Fest. Ieri notte.
Ogni volta che torno qui sento qualcosa di speciale. Dentro queste mura, non c’è solo una valanga di ricordi e stagioni passate in consolle, ma la sensazione di essere in una discoteca. In una DISCOTECA!
Non è solo una questione di arredi, luci o vecchi impianti: è lo spirito del luogo, il suo genius loci.
Il locale ieri era pieno. Ma non solo di corpi. Pieno di storie, di persone “over” che hanno scelto di uscire, ballare, sorridere e divertirsi senza troppi patemi d’animo (che, a Cagliari, diciamolo, non è sempre scontato: si rischia sempre lo stigma o la battuta facile). Nessuna gara, nessuna ansia da prestazione. Solo voglia di esserci.
E anche noi DJ – io e Dario Prefumo (che intesa, ragazzi!) – ci siamo lasciati andare: abbiamo tirato fuori quei dischi meno scontati, quelli che spesso restano in valigia perché “troppo per pochi”.
Invece no. Ieri sera li abbiamo suonati oltre a tanti classiconi: qualcuno si è fidato, ha chiuso gli occhi, ha sorriso e ha ballato.
C’era una donna che ha ballato sotto la consolle per ore e ore. Una coppia che sembrava fosse al primo appuntamento. Affezionati della Boomerfest e nuovi adepti alla causa, perfino qualche trentenne imboscato.
Perché, alla fine, è questo il bello: capire l’atmosfera, riconoscere il momento giusto per vivere la musica.
Ricordarci che il ballo è l’unica vera pratica democratica: ti libera, ti mescola agli altri, ti fa dimenticare tutto il resto, dolori, vicissitudini, delusioni – almeno per un po’.