È una notte particolare, come da tre anni a questa parte.
11/10/11, se ne andava mio padre.
Una malattia troppo veloce per essere afferrata, troppo brutta per esser pronunciata e per capire cosa stesse accadendo. E oggi restano vuoti che non so riempire.
Forse cominciava per me un’altra vita, più arrabbiato e affamato di prima, accusando un destino incomprensibile. Ho messo via tutto e sono ripartito, mordendo la vita senza guardare troppo dietro perché era dolore.
La vita! Ti porta via tutto e nemmeno te ne accorgi. Non puoi far nulla. E come tante di queste notti non mi resta che guardare le stelle.
È strano poi come ci voglia un dolore per mettere in connessione le persone. Ho ricevuto tanti messaggi oggi, alcuni che non pensavo, gente che conosco bene altri un po’ meno. Tutti hanno raccontato la loro storia, si sono spogliati della loro indifferenza, hanno condiviso un ricordo.
Questo è bellissimo (e succede anche grazie ai social).
Ma la vita non si ferma.